Diritto all’Oblio: stipulata la convenzione con Eliminalia

La nascita e lo sviluppo di Internet hanno posto il problema del c.d. diritto all’oblio ovvero dell’interesse dell’individuo a che non risultino, dalle ricerche virtuali, vicende ormai superate dal tempo ovvero vicende in cui risulta suo malgrado protagonista


Si parla dunque del diritto di essere dimenticato.

Il diritto all’oblio è regolato dall’art. 17 del GDPR (Regolamento UE n. 679/2016 sulla protezione dei dati personali), che elenca una serie di motivi in presenza dei quali l’interessato ha il diritto di ottenere dal Titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo (e il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellarli senza ingiustificato ritardo);
L’interessato può chiedere la cancellazione quando:
1) i dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti o trattati,
2) abbia revocato il consenso al trattamento
3) i dati siano stati trattati illecitamente.
il diritto alla cancellazione non sussiste quando il trattamento dei dati è necessario per soddisfare alcune esigenze tra cui
1) l’esercizio del diritto alla libertà di espressione e di informazione
2) a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica.
In questo caso è l’Autorità Garante o il Tribunale a decidere se in una certa vicenda sottoposta al suo esame la persona possa legittimamente pretendere che una notizia che lo riguarda, pur legittimamente diffusa in passato, non resti esposta a tempo indeterminato alla possibilità di nuova divulgazione.
Nel caso in cui i dati sono trattati illegittimamente vi è una tutela in più.
 
Tale diritto può essere utilizzato anche contro il c.d. Revenge Porn.
Il revenge porn rientra nell’alveo dei reati di violenza contro le donne e consiste nella diffusione di materiale pornografico ritraente il soggetto interessato. Si deve precisare che pur quando abbia espresso il consenso all’acquisizione delle immagini per fini privati, evidentemente non è stato espresso esplicitamente il consenso alla diffusione delle stesse.
il caso T. Cantone ha fatto emergere un vuoto normativo rispetto l’adozione di strumenti di tutela per chi è vittima di “vendetta” pornografica. Pur avendo ottenuto un provvedimento d’urgenza per l’eliminazione di immagini aventi contenuto sessualmente esplicito non le venne concesso l’esercizio del diritto ad essere dimenticata. Solo a seguito dell’evento suicidario e dell’intervento dei legali della ragazza sono stati censurati i contenuti pirata.

Tra i rimedi concessi alle vittime il c.d. procedimento di deindicizzazione, propedeutico all’attuazione del c.d. diritto all’oblio: il procedimento inizia con la richiesta, da parte dell’interessato, al motore di ricerca di eliminare ogni riferimento della propria persona riconducibile ad un fatto, o ad un’immagine, per sé lesiva e dannosa.
La richiesta va rivolta al Titolare del trattamento del sito (da individuare attraverso la Privacy Policy, che deve essere presente in ogni sito web) per ottenere l’immediata rimozione dei dati personali diffusi illecitamente.
 
Si segnala che Google ha predisposto un modulo per la segnalazione dei casi di revenge porn sul suo sito, dove la vittima può segnalare le URL contenenti i suoi dati personali.

Nel caso di minori, il Garante per la privacy ha predisposto una procedura specifica per contrastare il fenomeno del cyberbullismo; con un apposito modulo il genitore o l’esercente la potestà genitoriale può chiedere di rimuovere le immagini o i video che ritraggono il minore ed il Garante ha l’obbligo di provvedere alla loro cancellazione entro le successive 48h.

Il Provider è civilmente responsabile, quando, venuto a conoscenza del carattere illecito, o pregiudizievole, di un’attività svolta attraverso un proprio servizio, non informa tempestivamente l’autorità competente, ovvero se, a seguito della richiesta dell’autorità giudiziaria o amministrativa, non si attivano per eliminare i contenuti dannosi.
 
L’accordo con la Società Eliminalia (info su https://eliminalia.com/it/) rappresenta una sintesi delle due anime del nostro Studio, l’impegno costante contro la violenza sulle donne e la tutela dei diritto alla riservatezza dei dati personali. E ci consente di offrire al territorio un servizio all’avanguardia a tutela della dignità della persona.

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